Economia circolare: lo stato dell’arte in Europa
L’economia circolare non è solo questione di rifiuti.
Ecco perché nel dicembre del 2015 la Commissione europea ha adottato la Comunicazione “L’anello mancante: un piano d’azione europeo per l’economia circolare”, ovvero un articolato pacchetto di misure fondato sulla necessità di un intervento integrato sull’intero ciclo di vita dei prodotti perché si attui una vera economia circolare.
Un pacchetto di proposte e revisioni legislative che è il risultato di tre mesi di consultazioni pubbliche e che prevede un piano d'azione generale, completo di tempistiche.
Il programma prevede misure chiave e aree specifiche di intervento, dalla progettazione ecologica, allo sviluppo dei mercati delle materie prime secondarie; dall’adozione di modelli di consumo più sostenibili, alla gestione dei rifiuti, con l’impiego di strumenti trasversali quali l’eco-innovazione, gli appalti pubblici verdi e gli strumenti europei di finanziamento.
Quanto ai rifiuti…
In tema di rifiuti, le proposte legislative contenute nel pacchetto pongono obiettivi chiari per la loro riduzione e indicano un percorso a lungo termine in tema di gestione e riciclo.
Alcuni elementi chiave di questa proposta:
- riciclo del 65% dei rifiuti urbani entro il 2030 come obiettivo europeo comune
- riciclo del 75% degli imballaggi entro il 2030 come obiettivo europeo comune
- smaltimento in discarica del 10% massimo dei rifiuti urbani entro il 2030
- divieto di smaltimento in discarica di rifiuti provenienti da raccolta differenziata
Quanto alle direttive esistenti, quelle oggetto di modifica sono:
- direttiva quadro rifiuti (Direttiva 2008/98 EC),
- imballaggi e rifiuti di imballaggio (Direttiva 94/62 EC)
- discariche di rifiuti (Direttiva 1999/31 EC)
- 2003/53 EC sui veicoli fuori uso; 2006/66 EC relativa a pile e accumulatori; 2012/19 EC sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Di particolare rilevanza la proposta di modifica della Direttiva relativa ai rifiuti, che introduce:
- nuove disposizioni in materia di responsabilità estesa del produttore, che definiscono alcuni requisiti minimi al fine di superare le differenze tra i vari Stati membri;
- nuove disposizioni in materia di prevenzione dei rifiuti;
- il potenziamento dei meccanismi di tracciabilità dei rifiuti pericolosi tramite appositi registri.
Passaggi formali e approvazione
Dal marzo 2016 il pacchetto sull’economia circolare è in esame presso la Commissione ENVI (Ambiente, Salute pubblica e sicurezza alimentare) del Parlamento europeo.
Per quanto riguarda il Consiglio dell’Unione europea, gli Stati membri dovrebbero raggiungere una posizione condivisa entro la primavera del 2017 e in seguito, verranno avviati i “triloghi”, vale a dire le riunioni tra i rappresentanti del Parlamento, del Consiglio e della Commissione europea.
In tali sedi verranno esaminate le proposte legislative per arrivare alla definizione di un testo comune che sarà poi sottoposto a votazione.
Solo allora, al termine dei passaggi formali, gli atti saranno ufficializzati sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, probabilmente entro la fine del 2017.