Economia circolare Rifiuti
Cosa si intende per economia circolare
Per economia circolare o circular economy si intende un modello che sostituisce quello tradizionale di economia lineare, di cui da tempo si conoscono i limiti, a cominciare dalla scarsità delle risorse non rinnovabili e dalla ingente quantità di scarti che ancora oggi vengono smaltiti in discarica.
Concetto di economia circolare
L’economia circolare si basa sul concetto di auto-rigenerazione: i materiali di origine biologica sono destinati a rientrare nella biosfera alla fine del proprio ciclo vitale, mentre quelli di origine tecnica sono progettati in modo tale da circolare all’interno di un flusso che prevede la minima perdita di qualità, il tutto impiegando energie rinnovabili, eliminando sostanze tossiche e prevenendo la produzione di rifiuti e scarti.
Come funziona l'economia circolare dei rifiuti ? Chi è il Responsabile
Sul principio normativo della Responsabilità estesa del produttore si basa l’aspettativa di un sistema industriale che sia capace di utilizzare continuamente gli stessi materiali, recuperandoli dai precedenti impieghi, per contrastare la sempre più scarsa disponibilità di materie prime. Sulla base di questo principio, i soggetti che immettono il prodotto nel mercato, sono tenuti ad assumersi un’ulteriore responsabilità oltre la vendita: essi sono chiamati ad occuparsi dei propri prodotti, una volta terminata la loro vita utile, affinché siano recuperati e reimmessi nei cicli produttivi.
Oggi, dunque, ci troviamo di fronte a una nuova economia basata sulla sostenibilità come modello di business, dobbiamo usare bene e custodire con cura quello che abbiamo a disposizione, rigenerando i materiali che utilizziamo.
La normativa nazionale e sovranazionale si sta muovendo in questi termini. Se vuoi approfondire clicca sull'allegato contenente l'economia circolare in pdf della commissione europea
Gerarchia europea dei rifiuti (DIR. 2008/98/CE) e D. Lgs. 152/2006
In linea con quanto previsto dalla direttiva 2008/98/CE, l’articolo 179 del D.Lgs 152/2006 introduce la gerarchia che dispone i criteri di priorità nella gestione dei rifiuti:
- prevenzione
- preparazione per il riutilizzo
- riciclaggio
- recupero di altro tipo per esempio recupero di energia
- smaltimento.
La gerarchia dei rifiuti stabilisce, in generale, un ordine di priorità di ciò che costituisce la migliore opzione ambientale, prediligendo quelle azioni che minimizzano la quantità di materia destinata allo smaltimento.
Perché la prevenzione come prima opzione per ridurre la quantità e gli impatti negativi dei rifiuti
La prevenzione rappresenta la strategia più efficace e prioritaria nella gerarchia dei rifiuti, ponendosi come l'obiettivo principale per ridurre sia la quantità che gli impatti negativi dei rifiuti sulla salute umana e sull'ambiente. Questo approccio si focalizza sulla riduzione alla fonte, ossia l'intervento diretto sulle modalità di produzione e consumo al fine di minimizzare l'ingresso di materiali nell'economia che potrebbero trasformarsi in rifiuti.
La prevenzione include pratiche quali la progettazione e la produzione di beni con una maggiore durata di vita, l'incremento dell'efficienza delle risorse attraverso il miglioramento dei processi produttivi, e la promozione di modelli di consumo responsabile che incoraggiano l'uso condiviso, il riutilizzo e la riparazione dei prodotti.
Inoltre, strategie come l'eco-design, che integra considerazioni ambientali nella progettazione dei prodotti, giocano un ruolo chiave nel ridurre l'uso di materiali pericolosi e nel garantire che un prodotto, alla fine della sua vita utile, possa essere facilmente smantellato e riciclato.
Esempi di come applicare la gerarchia dei rifiuti in contesti pratici
Nella gestione quotidiana dei rifiuti, applicare la gerarchia dei rifiuti significa incentivare prima di tutto la prevenzione dei rifiuti, per esempio, riducendo l'uso di materiale monouso e promuovendo prodotti riutilizzabili. Successivamente, si favorisce il riutilizzo, ad esempio, attraverso la donazione di oggetti non più necessari ma ancora funzionali. Il riciclaggio viene poi considerato per materiali come carta, vetro, plastica, e metalli. Infine, il recupero di energia dai rifiuti non riciclabili e lo smaltimento in discarica vengono utilizzati come ultime risorse.